Vincenzo Tardini                                                                      back to Bio & Essays


Osservando il percorso creativo di Francesco Mian si evidenzia l’osmosi continua avvenuta tra le discipline espressive e l’attività professionale che ha svolto negli anni.

Dalla primaria pittura un po’ figurativa e un po’ astratta alle ricerche fotografiche sul mosso. Dal disegno industriale al re-design dell’architettura. Dalle sculture in creta e metallo alla elaborazione digitale di immagini fotografiche. Dalla didattica della fotografia a quella della grafica e della geometria per l’architettura.

E’ un guado attraversato lentamente e anche un po’ dispersivo ma che porta tante contaminazioni utili nelle sue due attività artistiche attuali, ognuna delle quali prova a “corrompere” l’altra senza mai sopraffarla.

Mian, attingendo ad un repertorio visivo che attraversa l’arte moderna e contemporanea fino al pop surrealism, raccogliendo immagini nell’alveo della quotidianità urbana e dall’ampio aggregato dei media, realizza composizioni che sono metafore oniriche di luoghi, persone ed eventi.

Mette in scena un’interpretazione della vita con poliformica irriverenza utilizzando il fitto intrigo dei suoi riferimenti, dall’oggetto al sogno, accogliendo anche i messaggi che nascono dalle difficoltà esistenziali  del lavoro e del privato.

 

Vincenzo Tardini         Modena, aprile 2009                                                   

  

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